Pulpite dentale: definizione, sintomi e rimedi

9 Ottobre 2020
pulpite dentale
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Chi non ha sofferto di mal di denti? Non c’è niente di più doloroso. Se in questo momento ne state soffrendo è possibile che abbiate una pulpite dentale. Che cosa significa questo nome? Come ogni parola che in medicina termina con il suffisso -ite- designa un processo infiammatorio (epatite, bronchite). Soffriamo di pulpite infatti quando la polpa dentale è infiammata. Può succedere anche quando si determina una necrosi della polpa dentale ovvero i nervi presenti nella polpa muoiono. Naturalmente ci possono essere diversi tipi di infiammazioni o pulpite, da quelle reversibili a quelle irreversibili, acute(sierose o purulente) e croniche (sierose o iperplastiche).

Quali sono le cause che portano a questo processo di infiammazione? Vediamole insieme.

Cause e sintomi di pulpite dentale

La causa, spesso, radica in una carie dentaria. A motivo di una scarsa igiene orale o imputabile a fattori genetici, i denti possono andare incontro a processi di demineralizzazione dello smalto. Delle sostanze acide prodotte dai batteri presenti nel cavo orale bucano lo smalto e raggiungono la parte più interna del dente chiamata dentina e infiammano la polpa. Ecco iniziata la pulpite.

Naturalmente questa non è l’unica causa che porta all’infiammazione della polpa del dente: la parodontite, può portare allo stesso processo, così come lo sbiancamento dei denti, una masticazione scorretta e altre. 

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Una volta definito le cause, osserviamo più da vicino i sintomi di chi soffre di pulpite dentale.

Sintomi della pulpite

Il sintomo più evidente in tutte le manifestazioni, più o meno gravi, di pulpite è il dolore. Dolore che può essere diverso per intensità, durata e intermittenza

Nella fase iniziale dell’infiammazione dentaria, il dolore può essere così lieve da non essere nemmeno avvertito. A volte si ha un leggero fastidio se il dente subisce delle stimolazioni termiche (caldo e freddo) come avviene spesso durante l’ingestione di cibo. Altro sintomo associato alla pulpite è un dolore acuto ma non facilmente localizzabile.

In base al grado di infiammazione, come già citato a inizio articolo, si caratterizzano due tipi di pulpite:

  • quelle reversibili, l’infiammazione della polpa è di lieve entità e, se trattata precocemente, si risolve velocemente; il dolore scompare una volta rimossa la causa;
  • quelle irreversibili, non curate. L’infiammazione produce un processo degenerativo del dente che può sfociare in necrosi dentale. Il dolore dovuto alla pulpite quando raggiunge questo stadio persiste anche una volta rimossa la causa.

La pulpite può passare da sola? Difficilmente un processo infiammatorio può risolversi spontaneamente senza l’intervento del dentista. Il consiglio che, in tutta franchezza, ci sentiamo di darvi è di fare subito una visita di controllo anche se il dolore è lieve. Una radiografia alla pulpite potrà aiutare il dentista a decidere come muoversi per eliminare la causa. Perché è necessaria una radiografia? Perché a volte, come già detto, potremmo soffrire di pulpite ma senza carie originata cioè da traumi, da una parodontite o da una malocclusione dentaria.

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Pulpite in gravidanza: come si interviene

La gravidanza è un periodo meraviglioso sotto molti aspetti ma anche molto impegnativo. Non si possono assumere farmaci potenti, niente anestesie. Ma come muoversi se si soffre di pulpite? Anche in questo caso prendete un appuntamento dal dentista il prima possibile.

Adesso esistono anestesie locali molto lievi che non nuocciono al feto, cosi come radiografie a bassi dosaggi. E comunque il dentista, medico specialista, saprà valutare cosa è meglio fare in base anche al mese di gravidanza in cui è la gestante.

Pulpite rimedi

Se siamo attenti alla nostra dentatura e appena avvertiamo un po’ di dolore andiamo dal dentista, la pulpite si può risolvere con una otturazione del dente se l’infiammazione era dovuta una carie. A volte anche l’eruzione dei denti del giudizio potrebbe causare la pulpite. 

Tuttavia, se permettiamo che l’infiammazione diventi più profonda allora il dentista potrebbe vedersi costretto a devitalizzare il dente o addirittura ad effettuare l’estrazione del dente con pulpite nel caso in cui fosse iniziato un processo di necrosi. 

A volte alcuni manifestano un dolore atroce anche dopo la devitalizzazione del dente. In tal caso è ancor più importante rivolgersi al dentista per capirne l’origine. Di solito dopo una operazione di devitalizzazione il dentista fa ricorso a antibiotici e antiinfiammatori, a volte potrebbe essere necessario prenderli prima per sgonfiare il dolore.

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I rimedi della nonna

Le nonne ne sanno sempre una in più. In questo caso, il rimedio naturale alla pulpite è inserire nel buco del dente un grano di sale che, attirando acqua, diminuisce il dolore. In caso di pulpite infatti l’acqua fresca aiuta a ridurre il dolore. Anche un chiodo di garofano, sempre inserito dove duole, può abbassare l’intensità del dolore essendo un potente disinfettante.

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